giovedì 28 febbraio 2013

IL COMPOST: un fertilizzante naturale ed ecologico


Quale miglior cosa per migliorare il nostro terreno, che non dargli come dono gli scarti del nostro cibo quotidiano. Quale modo migliore per utilizzare in modo intelligente i rifiuti organici che produciamo ogni giorno!
L'uomo con il compostaggio riproduce in forma controllata e accelerata, i processi che in natura riconsegnano le sostanze organiche al ciclo della vita. La natura infatti ricicla i suoi scarti, come ad esempio le foglie degli alberi, per creare dell'ottimo humus per la terra: un perfetto riciclaggio! Con il compostaggio l'uomo cerca di imitare questo processo di umificazione.
Proviamo a pensare quante ricchezze sprechiamo con alcuni dei nostri comportamenti abituali: cosa avviene degli scarti dei nostri pranzi quotidiani? Gli avanzi della cucina e simili finiscono generalmente in pattumiera, e poi ai centri di compostaggio che trasformano i nostri scarti in un ottimo fertilizzante per il terreno richiudendo in questo modo il ciclo naturale.




MA QUALI PROPRIETÀ HA IL COMPOST?
Il Compost è sicuramente uno degli alleati migliori di tutti gli ortolani. Esso è economico, ottimo concime per migliorare la fertilità del terreno. É tempo quindi di iniziare a mescolarlo alla terra del nostro appezzamento o dei vasi che abbiamo sul balcone per preparare il terreno per le nostre future semine. Esso migliora la struttura del suolo, la biodisponibilità di elementi nutritivi e aumenta la biodiversità della microflora nel suolo. Ricordiamoci sempre di considerare il suolo come un organismo vivente.
L'utilizzo del compost come fertilizzante è alla base di alcune delle tecniche agronomiche definite "sostenibili", quali ad esempio la biodinamica e l'agricoltura biologica. 



MA COS'È IL COMPOST?
Il compost, è il risultato della decomposizione dell'umificazione di un misto di materie organiche da parte di macro e microrganismi in condizioni particolari: presenza di ossigeno ed equilibrio tra gli elementi chimici della materia coinvolta nella trasformazione. Il compostaggio è un processo biologico aerobico (che utilizza ossigeno) e controllato dall'uomo, che porta alla produzione di una miscela di sostanze umificate (il compost) a partire da residui vegetali sia verdi che legnosi o anche animali mediante l'azione di batteri e funghi.


Ottimo fertilizzante naturale ed ecologico per il nostro orto.
Se non lo avete ancora, affrettatevi ad averlo, chiedendo al centro di compostaggio più vicino a casa vostra se potete averne un po' per la vostra coltivazione!

mercoledì 27 febbraio 2013

IL COLLETTIVO CONTORTI presenta il progetto SEMI DI RESISTENZA al FESTIVAL DELLE RESISTENZE

Questa mattina il collettivo contorti ha presentato alla conferenza stampa del festival delle resistenze, organizzato dal Dipartimento cultura italiana della provincia di Bolzano, il progetto "SEMI DI RESISTENZA":
 
"Avete sempre pensato che la città sia il contrario di campagna? Che sporcarsi le mani di terra e coltivare frutta e verdura non siano fattibili nel cuore di una città? Ebbene, vi sbagliavate.
A Bolzano, l’orto è proprio in centro città: piazza Matteotti diventerà un posto brulicante di colture biologiche e persone. La piazza cambierà volto e per un mese ospiterà un orto temporaneo in cassetta.
Il Collettivo Contorti presenta il progetto “Semi di Resistenza” che consiste nella creazione di un orto urbano condiviso in piazza Matteotti, attraverso il sistema della coltivazione in casetta.
I giorni di workshop per aspiranti coltivatori, saranno sabato 6 aprile, sabato 13 e sabato 20 aprile, dalle ore 15 alle 18. Durante queste settimane l'orto si ingrandirà e verrà curato dai partecipanti in autonomia o durante gli incontri serali ( tutti i lun-mer-ven sera dalle 17 alle 18) . Il progetto terminerà domenica 28 aprile con un incontro pubblico che riunirà diverse realtà nazionali di orti urbani condivisi. All'orto temporaneo si potranno coltivare ortaggi e erbe aromatiche in cassette di plastica o di legno, riciclate durante i mercati ortofrutticoli cittadini. L'agricoltura dell'orto sarà un agricoltura nomade, poiché gli ortaggi saranno facilmente trasportabili, per spargere i semi di resistenza in altri angoli della città. LE CASSETTE COLTIVATE DAI PARTECIPANTI POTRANNO infatti a fine del progetto ESSERE PORTATE GRATUITAMENTE A CASA , contaminando la città di piccoli orti urbani.
 Alla base di questo progetto ci sono due idee nella quale crediamo:
 la prima è la diffusione di pratiche e saperi legati alla coltivazione per dimostrare che anche in città, sul proprio balcone, è possibile coltivare piccoli ortaggi, con tutto ciò che questo significa in termini di consumo critico, auto-produzione alimentare...
Contemporaneamente vogliamo proporre un altro modo di vivere e intendere lo spazio pubblico come luogo di incontri, di scambio tra generazioni, di circolazione di saperi. Ad animare lo spirito del Collettivo Contorti c’è quindi la volontà di far diventare piazza Matteotti un luogo di integrazione e aggregazione per la comunità. Il collettivo desidera infatti lavorare sulla partecipazione in modo che i cittadini stessi possano essere attivi per il proprio quartiere, per la propria città. Il Collettivo Contorti si occupa di promozione della partecipazione e della gestione di luoghi pubblici. Promuove quindi forme di interazione tra gli abitanti e i beni comuni urbani.



Orti urbani: orto condominiale di via Gandusio a Bologna



Costruire un orto nei canali di scolo dell'acqua, o utilizzando bancali di legno e altri materiali reciclati... sembra impossibile? A Bologna l'hanno fatto... sul tetto di un palazzo condominiale!!
Ecco il link del video sul tubo:

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=4tx-pqWOAyg

e la pagina faccia_libro di questi simpatici e intraprendenti ortolani!
http://www.facebook.com/gandusio.greenactions?fref=ts

martedì 26 febbraio 2013

RICETTA DI UN BIOFERTILIZZANTE PER UN AGRICOLTURA NATURALE

Lo "SPECIAL CAKE" è un ottimo biofertilizzante naturale ed ecologico per concimare il nostro orto. Esso è un preparato per attivare la microbiologia del terreno e renderlo piu fertile. Esso è un ammendante organico fermentato. Quando iniziamo una coltivazione in un nuovo terreno è importante migliorare la vita del suolo, arricchirlo donandogli materiale vitale che lo contamini attivandolo. Ecco quindi la ricetta per nutrire il nostro terreno in modo naturale.

Gli  INGREDIENTI  PER PREPARERE LO "SPECIAL CAKE" sono:
1 BIDONE DA 200 L
15 kg DI CACCA DI VACCA FRESCA / LIQUIDO DELL'INSILATO (1,5 kg)
Esso fornisce la principale fonte di azoto (N). Migliora la qualità e la fertilità del suolo con alcuni nutrienti come fosforo, potassio, calcio, magnesio, zinco, rame e boro. In generale, il letame migliora le condizioni biologiche, chimiche e fisiche del suolo. Il letame di vacca fresco apporta microrganismi viventi che sono essenziali per iniziare il processo di fermentazione del biofertilizzante. Fornisce i semi (o inoculi) del lievito, dei funghi e batteri che hanno la funzione di digerire e trasformare quei nutrimenti presenti nel composto in alimenti facilmente assimilabili per le piante.


2 KG DI CENERE (0,2 kg)
 E’ un’importante fonte di macro e microelementi. Essa contiene il 3% di fosfato assimilabile, l' 8% di potassio assimilabile e il 32% di ossido di calcio che, oltre ad attivare e arricchire la fermentazione, nutrono e fertilizzano il suolo e le piante.


4 KG DI ZUCCHERO (0,4 kg)
Forniscono l’energia necessaria ai microrganismi per poter realizzare il lavoro di decomposizione della materia. Gli zuccheri sciolti in acqua facilitano il processo di fermentazione della materia organica in sostanze nutritive digeribili per le piante.Sono ricchi di potassio, calcio, fosforo, magnesio e micronutrienti, come il boro,lo zinco, il manganese e il ferro.
1 KG DI LIEVITO (0,1 kg)
Essendo ricchi di aminoacidi, vitamine, grassi e proteine,i lieviti forniscono le condizioni ideali che permettono la moltiplicazione dei microrganismi.Noi abbiamo utilizzato del lievito di birra e della pasta madre.


2 L DI LATTE O SIERO DI LATTE (0,2 l)
Essendo ricchi di aminoacidi, vitamine, grassi e proteine, forniscono le condiz-
ioni ideali che permettono la moltiplicazione dei microrganismi. 
 ILSTANTE DI ACQUA TIEPIDA
IL RE

Ovviamente le dosi si possono diminuire. Noi abbiamo preparato due bottiglioni da 10 l l'uno. 
Si versano tutti gli ingredienti nella bottiglia che dobbiamo tappare. Sul tappo faremo un foro nella quale sarà inserito e fissato un gorgogliatore con del silicone.













Esso dovrà essere unserito in una bottiglia d'acqua che potremmo attaccare al bottiglione, come vedete qui sotto.Il beccuccio deve sempre rimanere sott'acqua.


 Copriamo con una coperta per mantenere una buona temperatura e lasciamo fermentare per un mese.


BUONE PRODUZIONI!

lunedì 25 febbraio 2013

PRINZESSINENGäRTEN: l'orto in cassetta di Berlino

Avete sempre pensato che città sia il contrario di campagna
 Che sporcarsi le mani di terra e coltivare frutta e verdura non siano fattibili nel cuore di una metropoli? Ebbene, vi sbagliavate.
A Berlino, l’orto è proprio in centro città: nel cuore di Kreuzberg, ad un passo dall’uscita della metropolitana (Moritzplatz) e circondato da palazzi e negozi. Siamo ai Prinzessinnengärten: in uno spazio di 6000 mq, l’associazione Nomadisch Grün (Verde Nomade) ha riconvertito un luogo abbandonato e privo di vita in un piccolo polmone verde, brulicante di colture biologiche e persone di ogni età e nazionalità..
Il Prinzessinengarten è uno degli esempi europei meglio riusciti di orticoltura urbana in cassetta. In pochi cm i partecipanti possono quindi coltivare pomodori e zucchini pur trovandosi all'interno della capitale europea.
Presto anche nella nostra città partirà il primo progetto di orto in cassetta temporaneo all'interno del festival delle resistenze organizzato dall'ufficio giovani della provincia di Bolzano: "Semi di resistenza" .
L’intento del progetto  del Prinzessingarten non è solo quello di avvicinare i cittadini all’agricoltura biologica, ad uno stile di vita sano : ad animare lo spirito dei Prinzessinnengärten c’è anche la volontà di diventare luogo di integrazione, aggregazione e di sviluppo di comunità, di partecipazione sociale e politica.


Un modello da seguire, non solo per le grandi città, ma anche per quelle più piccole!

NUOVE IDEE PER SEMINE A IMPATTO ZERO


Anche in piccoli spazi casalinghi, come il davanzale della finestra o il tavolo della cucina, possiamo iniziare le semine per il nostro orto in pratici contenitori riciclati come i vasetti dello yoghurt o del gelato. In questo modo potremmo riciclare in modo  carino contenitori che troviamo in casa per fare crescere in poco spazio le piante che poi andremmo a trapiantare nel nostro orto!

COME PREPARARE UN OLEOLITO

Oleoliti
Calendula e fiordaliso
Gli oleoliti altro non sono che un concentrato oleoso che riusciamo ad ottenere dalla macerazione in un olio vegetale delle sostanze funzionali che si trovano contenute in alcuni vegetali e che sono liposolubili. Questo procedimento serve ad estrarre tutte le sostanze migliori che la natura ci offre e che sono contenute in tante piante benefiche, ognuna con le sue peculiarità.
Preparare un oleolito in casa è molto facile e con essi possiamo pensare alla cura del nostro corpo in modo naturale .
 Gli oleoliti infatti si possono utilizzare come olii per massaggi, ma anche come ingredienti per produrre delle ottime creme  o unguenti naturali per il viso o il corpo.
Degli esempi di oleoliti che possono poi diventare la base per degli unguenti sono quelli di calendula  e fiordaliso
L'oleolito di calendula ha "proprietà lenitive ed emollienti, può essere quindi utilizzata per pelli secche, screpolate, arrossate e delicate."
L'oleolito di fiordaliso ( Centaurea cyanus ) "ha proprietà antiinfiammatorie e astringenti, protettrici e lenitive a livello cutaneo."
da Dizionario di fitoterapia e piante medicinali di Enrica Campanini
 
Procedimento per fare un oleolito:
Dovete prendere un vasetto con chiusura ermetica (chiaramente accertandovi che sia asciutto e pulito) e riempirlo dell’erba che avete scelto. Poi ricoprire tutto di olio, chiudere e lasciare riposare 40 giorni in un luogo asciutto e buio (l’interno di un mobile andrà benissimo). Bisogna ricordarsi di agitare il vasetto almeno 2 volte alla settimana.
Ultimo passaggio è costituito dal doppio filtraggio:
  1. Primo filtraggio: si fa colare l’olio in un altro vasetto pulito, tenendo in parte la droga che era contenuta nel primo vasetto e che è stata fatta macerare. Se qualche residuo vi cade nel secondo vasetto non è un problema, dato che sarà eliminato durante la seconda fase di filtraggio. Prima di chiudere il nuovo vasetto va letteralmente spremuta la pianta intrisa di olio, perchè l’olio che contiene è preziosissimo, dato che è stato assorbito e quindi racchiude dentro di sè la maggior parte delle sostanze funzionali della pianta stessa. Si richiude quindi il secondo vasetto e si lascia a riposo 2 giorni.
  2. Secondo filtraggio: si filtra nuovamente il tutto utilizzando un filtro da caffè oppure un panno pulito.

    Buone produzioni!



domenica 24 febbraio 2013

CALENDULA e TAGETE : I FIORI CHE AIUTANO L'ORTO

Esistono molte piante che coltivate nell'orto possono esserci di valido aiuto per la difesa dei nostri ortaggi da attacchi di parassiti o avversità. Calendula e Tagete per esempio sono particolarmente consigliabili, poichè le loro radici secernono dei fitocidi tossici per i nematodi. Inoltre la calendula è molto apprezzata anche dalle sirfidi, che sono per prima cosa grandi insetti impollinatori e le cui larve si nutrono di afidi. 
La calendula inoltre potrà essere usata per condire e colorare le insalate estive, per preparare degli oleoliti come base per creme emollienti o ancora i petali essicati potranno essere usati come come tisana "femminile" .

Calendula
Tagete




















Il tagete, appartenente alla famiglia delle Asteracee, così come la Calendula, è un fiore legato storicamente a molte ritualità, in India per esempio viene usato in ghirlande in occasione dei matrimoni. Inoltre questa pianta può essere utilizzata nella tintura naturale per ottenere un giallo-arancione. 

Fiori di calendula e tagete nell'orto
Queste piante porteranno anche una nota di colore per il nostro orto che si colorerà di arancione, che secondo l'aromoterapia dona allegria e serenità. Ottimo quindi per trasformare il nostro orto urbano in un posto accogliente per noi e per i nostri amici.

Quest'anno quindi possiamo provare ad aggiungere nell nostro orto qualche pianta di tagete e calendula e provare così le prime consociazioni tra piante. In questo modo potremmo anche togliere dal nostro orto antiparassitari chimici nocivi per la nostra salute e per l'ambiente e trasformare il nostro giardino in un orto ecologico.

ERICA CARNEA


Come la sua sorella maggiore (Erica vulgaris, Calluna vulgaris, fam. Ericaceae) anche la piccola e strisciante Erica carnea è una pianta spontanea perenne le cui sommità fiorite possiedono proprietà diuretiche, sedative (sopratutto delle vie urinarie) e depurative.


Cresce nei tratti radi dei boschi, tra i massi o accanto a vecchi tronchi caduti o tagliati, nei prati di montagna. Noi l'abbiamo incontrata ai primi di Febbraio sui colli sopra Bolzano, in uno speciale (per la zona) bosco di querce.



Tra i componenti dell'erica carnea abbiamo tannini e flavonoidi, che agiscono come antisettici nell'organismo umano, e in questo caso in particolar modo nel sistema urinario. Questi stessi componenti svolgono (in misura leggera) anche un'azione sudorifera e diuretica, ed inoltre leggermente sedativa, per cui è un ottimo rimedio nei disturbi del sonno dovuti all'influenza.



RACCOLTA E TRASFORMAZIONI:
le parti di Erica carnea da utilizzare in fitoterapia sono le cime fiorite, sia fresche che essicate. Ricordate sempre, quando raccogliete piante spontanee, di prestare attenzione nel cogliere solo la parte di cui avete bisogno e di non danneggiare il resto della pianta (in questo caso i fragili fusti e le radici). Per quanto riguarda la quantità da cogliere, poi, non private totalmente la pianta della parte che vi serve (foglie o fiori) ma preservatene la maggior parte alla pianta stessa e attingete piuttosto da diverse piante...
Ed ecco qualche preparazione, tratta da "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali" di Enrica Campanini (ed. Tecniche nuove, 2012) e "Farmacia verde. Manuale di fitoterapia" di Pergiorgio Chiereghin (ed. Edagricole, 2011)
  • tintura madre: estrazione dalle sommintà fiorite fresche dei principi attivi, in alcool a 65°;
    30 gocce 3 volte al giorno lontane dai pasti
  • decotto: due cucchiai di fiori per un litro di acqua, bollire per 3 minuti, spegnere e lasciare in infusione per 10 minuti. Filtrare e bere durante la giornata.

    CURIOSITA': l'Erica carnea conosce un uso esterno in balneoterapia: un bagno caldo completo aumenta il tono muscolare per cui risulta particolarmente indicato agli sportivi o a chi è stato costretto per lungo tempo a letto per una convalescenza.
    Preparate un decotto di 500g di pianta in 2-3 l di acqua, bollire 3 minuti, filtrate e aggiungete all'acqua di un bagno completo.

IL DADO FATTO IN CASA


Il dado vegetale è comodissimo, per insaporire, per fare il brodo in pochi minuti, per “allungare” creme, vellutate, stufati e chissà quanti altri piatti. 
Però i dadi in commercio contengono ingredienti non sempre salutari e spesso di dubbia origine. Allora, perché spendere soldi per un prodotto mediocre quando puoi realizzarlo in casa con i prodotti risparmiando e utilizzando i prodotti del tuo orto o almeno scelti da te?!
Ecco qui la ricetta per preparare a casa del dado vegetale, vegan free!


INGREDIENTI: 
  • 500 g di carote
  • 500 g cipolle
  • 500 g di sale marino fine
  • 200 gr di sedano
  • 100 g di basilico
  • 100 g di prezzemolo
  •  10 foglie di salvia
  • 2 rametti di rosmarino
  • 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
Potete tranquillamente cambiare gli ingredienti in base a quello di cui si dispone in quel momento oppure in base ai vostri gusti, l'importante è fare attenzione al rapporto verdure-sale, essendo quest'ultimo l'unico conservante.

PREPARAZIONE:
Sminuzzare molto finemente le verdure e le erbe aromatiche e mettetele dentro a una pentola meglio se di coccio, insieme a un cucchiaio d’olio, quindi coprire con sale e far cuocere per almeno 1 ora e mezza senza aggiungere mai acqua. A questo punto frullare con un frullatore a immersione o un robot da cucina e rimettere sul fuoco finchè non si sarà addensato ancora. L’operazione può essere fatta direttamente nella pentola se utilizzate un frullatore a immersione. Terminata la cottura, spegnere la fiamma e incorporare l’olio, mescolando bene.
Durante la cottura del dado di cui sopra, sterilizzare per bollitura dei contenitori di vetro e versarvi il dado quando ancora caldo. Meglio utilizzare barattolini piccoli, così da non lasciare aperto un singolo barattolo per molto tempo.

COME SI USA: 
 1 Cucchiaino da caffé = un dado vegetale. Grazie alla consistenza cremosa, può essere utilizzato senza scioglierlo in acqua. Per esempio, nelle verdure in padella è fantastico, così come negli stufati di seitan, arrosti di seitan, spezzatino di soia, verdure al forno e come brodo per la cottura di risotti, sughi e minestre, ovviamente.

CONSERVAZIONE:
 grazie all’alta quantità di sale, si conserva per 6-8 mesi in barattoli di vetro ben tappati e non fermenta né dà ospitalità a batteri. Non è necessario bollire i vasetti, per lo stesso motivo. Se non vi sentite sicuri però, potete sia congelare i vasetti che tenerli in frigo.

BIODINAMICA: le influenze cosmiche sulla semina



Buongiorno a tutt*!
Questa mattina voglio darvi dei piccoli cenni rispetto all'agricoltura biodinamica e alle forze cosmiche, che influenzano la crescita delle piante.
Oggi alle 10 di mattina la Luna è entrata nella costellazione del Leone, segno di fuoco. 
Semi di zucchina di albenga
Dedichiamo quindi le semine di oggi a piante da frutto. Noi semininiamo oggi zucchine e melanzane, per pomodori, peperoni e peperoncini aspetteremo metà marzo.
Semi di melanzana

Ma qual'è la visione della biodinamica? 
La biodinamica guarda alla terra come parte dell'universo e perciò soggetta alle leggi e alle influenze cosmiche. Basta riflettere un attimo su alcuni fenomeni noti a tutti per renderci conto di questa dipendenza cosmica. 
Sappiamo che senza il sole non è possibile la vita e grazie alla luce avviene uno dei processi più meravigliosi della natura: la fotosintesi. Il sole determina il giorno e la notte e le stagioni, cioè tutto il ritmo vitale della terra.
Semina in semenzaio
La Luna governa i liquidi: le maree e il ciclo mestruale ne sono solo due esempi. In Italia ci sono ancora moltissimi contadini che seminano, potano e travasano seguendo i movimenti della luna.

 
Nel suo corso di agricoltura Steiner parla degli influssi dei vari pianeti sulla terra, ma nella pratica si ricorre più semplicemente al Calendario delle semine. Esso è il risultato di 20 anni di ricerche e di studi sull'influenza lunare per l'agricoltura, condotti da una studiosa tedesca, Maria Thun.
 
Essa scoprì che la pianta sviluppa più o meno ognuna delle sue parti, (radice - foglia - fiore - frutto) secondo la posizione della luna al momento della semina. Seguendo il passaggio della luna attraverso lo zodiaco che fascia la sfera celeste, Maria Thun ha osservato che la pianta sviluppa la parte radicale se la semina avviene quando la luna transita in certi segni, sviluppa invece i fiori se transita in altri e così via.  
Da sempre si dividono i segni zodiacali in quattro gruppi ognuno dei quali appartenenti a un elemento:

Ariete - Leone - Sagittario appartengono al fuoco
Toro - Vergine - Capricorno appartengono alla terra
Gemelli &endash; Bilancia - Acquario appartengono all'aria
Cancro - Scorpione - Pesci appartengono all'acqua.

Così anche le quattro parti della pianta si possono riferire agli elementi:

Radice - Terra
Foglia - Acqua
Fiore - Aria
Frutto - Fuoco
Quando la luna transita nei segni di fuoco seminiamo piante di cui vogliamo un buon sviluppo fruttifero. Quando la luna transita nei segni d'acqua seminiamo piante di cui vogliamo usare le foglie. Quando la luna transita nei segni di terra seminiamo piante di cui raccoglieremo radici e tuberi. Quando, infine, la luna transita nei segni d'aria semineremo piante di cui vogliamo i fiori.





sabato 23 febbraio 2013

La pilosella (hieracium pilosella)

Passeggiando domenica scorsa sulla passeggiata di San Osvaldo abbiamo incontrato molte piantine di pilosella/kleines habichtskraut. Le foglie fresche possono essere utilizzate in tisana. La Pilosella si riconosce per i  caratteristici peli che si possono vedere nella foto. Possiamo raccogliere le foglie fresche ed essicarle. " La Pilosella venne segnalata per la prima volta dalla Badessa Santa Hildegarda. Essa ha proprietà diuretiche e antisettiche per le vie urinarie. Ha proprietà astringenti e favorisce la guarigione di infezioni e diarree. Si possono utilizzare le foglie per un infuso al 10% . Da Evitare l'uso in gravidanza e allattamento."da Dizionario di Fitoterapia di Enrica Campanini

Le prime semine

Oggi, sabato 23 febbraio, giorno di foglie per il calendario sui cui si basa l'agricoltura biodinamica iniziamo le semine per la nuova stagione orticola.
Oggi seminiamo spinaci, insalate, cavolo nero di toscana, basilico, melissa e prezzemolo!



Eccoci sulla rete

Ciao mondo!